"Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo"

Paolo Borsellino

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

SPORTELLO SOS GIUSTIZIA

Un anno fa……. Andrea .Perché anche L’oblio è una forma di omicidio. Ricordare quindi è resistere. E guarire.
















Un anno fa…….  Andrea
Perché anche L’oblio è una forma di omicidio.
Ricordare quindi  è resistere.

E guarire. 

Dalla Redazione del Presido di Libera Afragola - Casoria




Criminali che scorrazzano su uno scooter. 
E  Proiettili vaganti che   - sbagliando l’ obiettivo- stroncano accidentalmente  la vita  di un essere umano.
Lo spazio di qualche articolo di giornale in cerca di  scoop; funerali e qualche manifestazione,  e poi Nulla. Silenzio. Oblio totale.
Succedeva proprio  un anno fa:  Andrea Nollino, titolare del bar San mauro a Casoria, veniva ucciso barbaramente, proprio davanti al suo bar mentre si accingeva ad iniziare- come ogni mattina-  il suo lavoro. 
Le lacrime dei conoscenti, le manifestazioni di quanti vivono questa terra, e lo sdegno di coloro che conservano ancora  la memoria di Nollino, non sono serviti però ad innescare un  senso di colpa nazionale, una presa di coscienza istituzionale, una nuova consapevolezza collettiva e cittadina. Nulla di tutto questo.  Non sono stati ancora trovati i responsabili, e le celebrazioni liturgiche e le manifestazioni che si sono susseguite, e continuano a esserci  (anche oggi 26 Giugno  alle ore  19 presso la Basilica di S.Mauro  a Casoria ci sarà messa in suo ricordo) , non generano quella sorta di domanda    che deve  interrogare  i fondamenti della nostra stessa società, l’ordine stesso costituzionale e  democratico, per dare una semplice risposta: come è possibile che un essere umano muoia così, e poi venga dimenticato, soltanto  per la colpa dell’esistenza di  associazioni criminali che non dovrebbero esserci,  come sancito proprio dall’ordinamento che costituisce lo  Stato italiano?


Nell’antica Roma, c’era una punizione peggiore della morte: la damnatio memoria.  Cancellare e sopprimere dalla coscienza collettiva il nome di una persona, equivale  nel diritto romano, ad una punizione peggiore della morte stessa. Perché  allora   dopo un anno , non iniziamo a parlare anche di quanti  inconsciamente , hanno ucciso il nome di Andrea, semplicemente dimenticandolo?  
In realtà, questa dimenticanza istituzionale, che si somma alle tante gravi responsabilità di una coscienza collettiva e sociale inesistente, non fa altro che rappresentare la “malattia” della nostra stessa società.
In psicanalisi,  si dice,   che il processo di rimozione è legato  ad un evento spiacevole, ad una tragedia che cancelliamo alla nostra coscienza, per non affrontarla.

Così la nostra cittadina ha rimosso quel ricordo, per non portare alla luce le responsabilità istituzionali, per non mettere in rilievo  le mancanze dell’indifferenza e del menefreghismo dilagante , sommate ai gravi ritardi di un mezzogiorno abbandonato e dimenticato . Ma proprio come funziona su un lettino di un psicanalista, si può “guarire” solo mettendo in luce   quegli eventi “cancellati”, rimossi dalla nostra coscienza , e aprendo un dibattito pubblico sulle cause strutturali che hanno generato quella tragedia.
 

Si sceglie di dimenticare, e in questo modo si è responsabili , cioè colpevoli. Ricordare  la morte di  Andrea , non serve solo  per dare dignità ad un uomo barbaramente ucciso da mani criminali, ma per far interrogare le nostre stesse istituzioni, e la nostra stessa cittadina, su colpe che hanno voluto rimuovere, per indifferenza o negligenza. Per far “guarire” la nostra società, è necessario mettere in luce quanto rimosso da quest’indifferenza. Perché anche L’oblio è una forma di omicidio.  Ricordare quindi  è resistere. E guarire.  



Fonte: www.liberaafragolacasoriaacm.blogspot.com 26 Giugno 2013


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